FAVE DEI MORTI
Le Fave dei Morti sono semplici biscottini di forma tonda o ovale a base di mandorla che si preparano in occasione della festa di Ognissanti in molte parti del nostro Paese.
Molto probabilmente l’origine delle fave dei morti è umbra o comunque del Centro Italia.
Nella ricetta non ci sono fave, ma hanno molto a che vedere con la festa in occasione della quale si preparano.
Perché si chiamano fave? Nell’antichità, nel Mediterraneo le fave erano il legume collegato all’aldilà e ai suoi abitanti. Nella Roma antica le fave simboleggiavano le anime dei morti e questo legume si offriva in dono alle divinità dell’Ade.
Da una regione all’altra la ricetta delle fave dei morti può subire delle variazioni. Sicuramente tra gli ingredienti non possono mancare le mandorle (meglio se non pelate) e lo zucchero bianco, nella stessa quantità. Per mia tradizione io aggiungo il finocchio per dare una nota leggermente pungente.
Ingredienti:
500 g di farina
400 g di zucchero
250 di nocciole tostate
250 g di mandorle
1 bustina di vanillina
3 g di ammoniaca per dolci
1 pizzico di sale
3 cucchiaini di semi di finocchio tritato finemente
8 cucchiai di acqua
Procedimento:
Tritate finemente nocciole e mandorle. In un contenitore mettete la frutta secca, la farina, il pizzico di sale, la vanillina e l’ammoniaca per dolci.
In un pentolino mettete lo zucchero con i 8 cucchiai di acqua. Accendete il fuoco molto basso e fate sciogliere lo zucchero per circa 20 minuti (non deve caramellare).
Aggiungetelo poi agli ingredienti secchi e mescolate velocemente con una forchetta.
Quando l’impasto inizia a formarsi potete lavorarlo con le mani su un piano di lavoro infarinato fino ad ottenere un panetto.
Ricavate delle palline (la grandezza di una noce) e infarinatele.
Foderate una placca da forno e disponente non troppo vicine tra loro le fave dei morti.
Infornate a 180 per 20 minuti.
Rossana consiglia: sono dei dolcetti che si conservano a lungo proprio perché non hanno né uova né burro. Solitamente io li conservo in un contenitore ermetico.
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