STRACCI ANTRODOCANI
Gli “stracci” sono un tipico piatto di Antrodoco in piccolo paese vicino a Rieti. Il nome di questo piatti è stato dato proprio per la loro forma e per la loro consistenza soffice proprio come uno straccetto. La ricetta risale al Medioevo e viene tramandata di generazione in generazione e incorpora i prodotti migliori del territorio: le uova, l’olio extravergine e la carne.
Questo piatto è così amato che ogni anno nel mese di agosto si svolge la sagra.
Ingredienti:
Per gli “stracci”:
4 cucchiai di farina bianca
4 cucchiai di olio
6 uova
1 pizzico di sale
Per farcire e completare:
500 g di passata di pomodoro
1 kg di coda di vitello
300 g di salsiccia
1 scalogno tritato
1 spicchio di aglio schiacciato
Sale e pepe qb
1 pizzico di zucchero
½ bicchiere di vino
Scamorza dolce
Procedimento:
Cominciate preparando il sugo mettendo in una pentola un filo di olio, lo scalogno tritato tritato, la coda di vitello, la salsiccia, mezzo litro di pomodoro, ½ bicchiere di vino, sale e pepe.
Fate sobbollire il tutto per 1 ora e 30 fino ad ottenere una salsa ristretta. Terminata la cottura trasferite la carne (sia la salsiccia che la coda di vitello) su un tagliere e tagliatela a bocconcini. Rimettetela poi nella pentola.
Mentre il sugo cuoce, preparate gli “stracci”. In un piatto fondo mettete le uova, la farina e l’olio.
Sbattete per bene. Il risultato finale sarà una pastella molto simile a quella delle crespelle.
Cuocetele in una padella antiaderente del diametro di 20 cm.
Una volta che avrete tutto pronto prendete una teglia da forno e imbrattatela. Su un piatto componete uno alla volta gli “stracci” mettendovi al centro la salsa di pomodoro e sopra la scamorza tagliata a dadini.
Chiudete gli “stracci” a portafoglio, poi sistemateli nella teglia.
. Completate con la salsa avanzata e cospargete con della scamorza grattugiata.
Cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per 50 minuti. Sfornate e servite.
Rossana consiglia: potete preparare tutto il giorno prima e successivamente farcire e completare la cottura il forno.
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Buongiorno signora Rossana, mi chiamo Franco Minelli e sono il Resposabile del Turismo ed Enogastonomia del Comune di Antrodoco. Avendo visto il suo articolo sugli Stracci, le chiederei cortesemente, se possibile, di cambiare la dicitura “Romana” con “Antrodocani” per il fatto che le nostre tradizioni, sia culinarie che antropologiche, sono state strettamente legate all’Abbruzzo, in particolare a L’Aquila, per 800 anni dal 1147 fino al 1927 e pertanto di “Romano” non abbiamo nulla. Se le farà piacere disquisire sulle nostre tradizioni può contattarmi ai numeri 0746 578185 – 3454526578. La ringrazio anticipatamente per quanto vorrà fare e le porgo Cordiali Saluti . Franco Minelli
La ringrazio per il chiarimento sulle vere origini del piatto, le assicuro che l’errore è stato fatto in buona fede e anzi sono contenta che mi abbia chiarito la vera provenienza di questo piatto. Procederò subito a modificare la dicitura. La ringrazio ancora cordiali saluti Rossana Pegurri
Gentile Signora Rosanna, ringraziandola per la cortesia mostrata e per la pubblicazione del nostro “manicaretto di punta”, la informo che i prossimi 4 e 5 Agosto si terrà ad Antrodoco la 59^ Sagra degli Stracci. Se dovesse fare una “capatina”, un giro da queste parti, sarà nostra ospite, magari per spiegargli la storia e soprattutto la composizione degli ingredienti, che nel suo caso, non sono proprio attinenti alla ricetta originale. Cordialmente, Franco Minelli.
Contraccambio l’invito in futuro, purtroppo per le date che lei propone lavoro, io sono di Albino in provincia di Bergamo e sarei contenta se ne avrà l’occasione di venire a provare anche la mia ricetta che Le posso assicurare essere venuta deliziosa. Mi rendo disponibile con Lei per scambiarci le ricette perché in cucina c’è sempre da imparare e io non mi tiro mai indietro. Rinnovo i miei ringraziamenti. Cordialmente Rossana Pegurri